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What else?

Oggi compio 40 anni. 

40.

Quattro Zero.

Quaranta.

Mi fa strano, mi sento un po’ diversa e non mi dispiace.

Non mi sembra mica passato così tanto tempo da quando sono nata. E’ un mese che aspetto che questo giorno, o forse un anno. Compiere 40 anni è molto meglio di compierne 39, che dai, diciamocelo sono inutili. Io li ho vissuti così. E’ una settimana che mi interrogo sul cosa fare o non fare. Sulle persone con cui voglio trascorrere la giornata di oggi. Sugli auto regali che mi farò, forse.

E se mi guardo indietro vedo:

  • Me a 10 anni. Non ricordo il giorno del compleanno, ma il periodo grigio tendente al nero. Praticamente vivevo con i miei nonni, aspettando i ritorni a casa dei miei genitori che purtroppo e senza divertirsi trascorrevano più tempo a Bologna che a Cesenatico.
  • Me a 20 anni. Finita la depressione dell’adolescenza e leggermente addolcita una mancanza insanabile, stavo bene. Secondo anno di università. Un sacco di amiche. Nuove grandissime incredibili amicizie. Una sopra ogni cosa. Zero fidanzati. e una bellissima semplice vita in città e non in provincia. A Bologna.
  • Me a 30 anni. Non c’è che dire. Stavo ancora bene. Appena tornata da New York. Carica come una molla, abbastanza felice, un po’ di ansia qua e la. Un fidanzato. Libera. Mille amici. due gatti.
  • E poi ci sono io oggi, a 40 anni appunto. Sto ancora bene. Ho la fortuna di avere vicino a me molte delle persone con cui ho attraversato la mia vita. Ho due figli che sono miei e sono, per certi versi, il mio specchio in versione bambino. Ho i soliti due gatti. Un compagno di giochi (!), una mamma, amici che forse stanno sulle dita di due mani, ma caspita se sono veri.  Un lavoro che è un po’ di più di un lavoro. E’ una scommessa. Una voglia di tornare in provincia, al mare, ogni volta che posso.
    Tutto quello che oggi ho, è tutto mio.

E’ quello che sono io.

E’ quello che il destino ha deciso per me. E un po’ mi conosce. Se vedo una nota di demerito, posso dire di sentirmi moooooolto meno libera di tanti anni fa, soprattutto da 5 anni a questa parte, che corrispondono con l’arrivo di Giulio!

Ma questo numero porta con se un po’ di paura.

Oggi a 40 anni ho paura di perdere  qualcosa o qualcuno per strada. Temo l’imprevedibilità e le incognite dei prossimi anni, che per questioni statistiche so che sono in aumento. Vorrei la garanzia che tutto rimarrà così. Mi sento più saggia di quanto non lo fossi a 20 anni e meno di quanto lo fossi a 10. Andiamo avanti comunque.
Oggi è il mio giorno. E come ogni compleanno l’intenzione è di avere un ritmo lento, ricordarmelo, arrivare a sera per dirmi, “ok dai andiamo oltre”.

E’ un numero troppo alto? No.

Ho fatto tanto, devo ancora fare tantissimo. Ho perso persone, ne ho trovate altre.
Perchè se guardo indietro, degli anni 0 della mia vita, ma anche di quasi tutti gli altri pari e dispari, del giorno del mio compleanno ricordo l’aria primaverile, un po’ pungente. Ricordo il vento e ricordo il sole. Ricordo le feste riuscite e quelle meno. Ricordo la mia famiglia di allora e quella di adesso. In parte è la stessa. Ci sono pezzi di cuore da cui vorrei tanto tanto ricevere una telefonata di auguri, ma non succederà. Non si può. Penso a chi non sento da molto e potrei sentire, e so che anche solo per un secondo, forse, mi penserà. E se non è oggi, ma sarà domani va bene lo stesso.
Penso di meritare tutto quello che è stato e che sarà oggi, domani e i prossimi anni.

Grazie per leggermi e per darmi lo stimolo a leggermi dentro. Grazie per essere con me in un giorno così speciale.